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Intelligenza Artificiale

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Intelligenza Artificiale

La MAPP pone le relazioni – e specialmente quelle strette – al centro dei fenomeni psicologici ma, allo stesso tempo, adotta un approccio ingegneristico. La sua descrizione e spiegazione del funzionamento mentale sono conformi all'architettura della mente, che è vista sia come un elaboratore di informazioni che come un sistema di controllo.

Di conseguenza, la teoria è particolarmente adatta all'implementazione computazionale. Una tale applicazione è stata realizzata costruendo un modello-agente delle interazioni di attaccamento tra il bambino e il suo curatore rispetto a 3 dimensioni: evitamento, ambivalenza e fobicità.

I modelli di comportamento risultanti – delineati semplicemente da due punti su uno schermo – trasmettono con forza l'idea di un tratto di personalità. Questa applicazione è il primo passo verso la creazione di un'intelligenza artificiale in grado di attaccarsi e dare cura.

In questa implementazione base delle interazioni di attaccamento tra un bambino e sua madre, immaginiamo i due mentre interagiscono in una sorta di grande stanza quadrata, agli angoli della quale sono posti alcuni oggetti.

I due protagonisti sono rappresentati semplicemente da punti, ma possono esprimere le loro motivazioni intrinseche sia a ricevere cure – il bambino – sia a fornirle – la madre – avvicinandosi all'altro. Quando non sono guidati da tali motivazioni, possono esplorare la stanza e gli oggetti a cui sono interessati.

In questo modo possiamo dotare un bambino artificiale della qualità essenziale dei nostri tratti di personalità. Qui lo facciamo per evitamento, ambivalenza e fobicità.

1. Le Equazioni dell'Attaccamento

La MAPP ci permette di tradurre i concetti psicologici clinici in equazioni matematiche.

Il che apre prospettive entusiasmanti per l'ulteriore comprensione della personalità e delle relazioni umane, ma anche per la creazione di un'IA che integri qualità fondamentalmente umane come cercare cure e offrirle.

Le prossime generazioni di robot bambini si attaccheranno a noi, e gli adulti si connetteranno emotivamente a noi e daranno cure quando ne avremo bisogno. 

2. Interazioni Bambino-Madre Evitanti

Il bambino accudito da un curatore insensibile ci si aspetta diventi evitante.

Il curatore non è sensibile ai bisogni emotivi del proprio bambino – almeno nella misura in cui il bambino sentirebbe necessaria. Di conseguenza, il bambino limita le sue richieste di cure emotive e diventa emotivamente distaccato ed eccessivamente indipendente dal curatore.

Nota. Nella clip, il bambino è un punto nero, che diventa giallo ogni volta che chiede cura. Il curatore è un punto bianco, che diventa una stella gialla ogni volta che fornisce cura. In questo caso, la cura è di tipo 'evitante' – ovvero connessione emotiva, che possiamo chiamare amore.

La clip mostra come tende a comportarsi una diade bambino-madre estremamente evitante: sono molto indipendenti l'uno dall'altro.

Il bambino non chiede di essere curato – non si avvicina – e l'accuditore non offre tale cura – neppure lui si avvicina. D'altra parte, entrambi si impegnano in altre attività: esplorano.

Questo modello comportamentale del bambino sottolinea visivamente il suo tratto di personalità evitante predominante. Si noti che tale modello comportamentale e tratto di personalità combaciano con quelli del curatore.  

Nota. Nella clip, il bambino è un punto nero, che diventa giallo ogni volta che chiede cura. Il curatore è un punto bianco, che diventa una stella gialla ogni volta che fornisce cura. In questo caso, la cura è di tipo 'evitante' – ovvero connessione emotiva, che possiamo chiamare amore.

La clip mostra come tende a comportarsi una diade bambino-madre estremamente ambivalente: il bambino è molto dipendente dal curatore e preoccupato di ricevere la sua attenzione fisica, mentre il curatore è principalmente impegnato in altre attività.

Il bambino insiste nel chiedere di essere curato – si avvicina continuamente – e l'accuditore non offre tale cura – non si avvicina. D'altra parte, il curatore è molto impegnato con le proprie cose: esplora. Il bambino finisce per passare il tempo a inseguire il curatore.

Questo modello comportamentale del bambino sottolinea visivamente il suo tratto di personalità ambivalente predominante. Si noti che tale modello comportamentale e tratto di personalità combaciano con quelli del curatore.

Nota. Nella clip, il bambino è un punto nero, che diventa rosso ogni volta che chiede cura. Il curatore è un punto bianco, che diventa una stella rossa ogni volta che fornisce cura. In questo caso, la cura è di tipo 'ambivalente' – ovvero affidabilità nell'attenzione fisica.

3. Interazioni Bambino-Madre Ambivalenti

Il bambino accudito da un curatore irresponsivo ci si aspetta diventi ambivalente.

Il curatore non è responsivo ai bisogni di attenzione fisica del proprio bambino – almeno nella misura in cui il bambino sentirebbe necessaria. Di conseguenza, il bambino intensifica le sue richieste di attenzione fisica e diventa eccessivamente emotivo e dipendente dal curatore.

Nota. Nella clip, il bambino è un punto nero, che diventa rosso ogni volta che chiede cura. Il curatore è un punto bianco, che diventa una stella rossa ogni volta che fornisce cura. In questo caso, la cura è di tipo 'ambivalente' – ovvero affidabilità nell'attenzione fisica.

4. Interazioni Bambino-Madre Fobiche

Il bambino accudito da un curatore limitante ci si aspetta diventi fobico.

Il curatore limita l'esplorazione autonoma del proprio bambino, lasciando così insoddisfatto questo suo bisogno – almeno nella misura in cui il bambino sentirebbe necessaria. Di conseguenza, il bambino si sente vulnerabile in assenza del curatore e intensifica le sue richieste di protezione fisica da parte del curatore.

Nota. Nella clip, il bambino è un punto nero, che diventa verde ogni volta che chiede cura. Il curatore è un punto bianco, che diventa una stella verde ogni volta che fornisce cura. In questo caso, la cura è di tipo 'fobico' – ovvero protezione fisica.

La clip mostra come tende a comportarsi una diade bambino-madre estremamente fobica: il bambino è molto dipendente dal curatore e preoccupato di ricevere la sua protezione fisica, mentre il curatore è ugualmente preoccupato di offrire tale protezione.

Il bambino insiste nel chiedere di essere protetto – si avvicina continuamente – e l'accuditore offre tale protezione – anche lui si avvicina. La diade finisce per passare il tempo l'uno vicino all'altro. È interessante notare che i loro movimenti avvengono principalmente intorno agli oggetti di interesse per il curatore – che guida l'interazione – limitando ulteriormente la possibilità di esplorazione del bambino.

Questo modello comportamentale del bambino sottolinea visivamente il suo tratto di personalità fobico predominante. Si noti che che tale modello comportamentale e tratto di personalità combaciano con quelli del curatore.

Nota. Nella clip, il bambino è un punto nero, che diventa verde ogni volta che chiede cura. Il curatore è un punto bianco, che diventa una stella verde ogni volta che fornisce cura. In questo caso, la cura è di tipo 'fobico' – ovvero protezione fisica.

Domande Frequenti

Intelligenza Artificiale

La MAPP concettualizza la relazione tra tutte le variabili e i parametri di attaccamento. Le equazioni formulate traducono matematicamente queste relazioni e animano il bambino e il curatore artificiali. Il risultato è che le simulazioni computazionali rappresentano l'essenza dei tratti di personalità e delle relazioni di attaccamento reali, supportando così ulteriormente la teoria.

I puntini sono agenti autonomi artificiali guidati da motivazioni intrinseche. In questo caso, il punto-bambino è guidato dalle motivazioni di attaccarsi ed esplorare, mentre il punto-madre da quelle di dare cura ed esplorare. Le motivazioni di ogni agente si alternano e possono essere espresse solo muovendosi. Quindi questi agenti sono astrazioni estreme degli esseri umani nel loro spazio vitale. Tuttavia, il sistema iper-semplificato risultante può rivelare proprietà psicologiche essenziali e aiutarci a implementare queste proprietà in agenti artificiali più complessi.

Siamo macchine biologiche dotate dall'Evoluzione di molteplici spinte strutturali (cioè insite nella nostra struttura): le nostre motivazioni intrinseche. La MAPP ne individua 19 suddivise in 3 livelli evoluzionistici e psicologici. Alla base di questa gerarchia ci sono le motivazioni individuali, come mangiare o esplorare ad esempio. Il livello centrale è quello relazionale, a cui appartengono l'attaccamento e l'accudimento. Il vertice della gerarchia riguarda le motivazioni più evolute - come la ricerca di significato e l'intersoggettività - che sono alla base delle nostre conquiste più elevate. La trascendenza è l'obiettivo più alto a cui possiamo tendere.

Queste simulazioni computazionali sono rappresentazioni astratte del distacco emotivo di un evitante, della preoccupazione per la sua relazione di un ambivalente e del senso di vulnerabilità di un fobico. Nella vita reale, queste caratteristiche possono manifestarsi in molti modi diversi – e spesso sottili – o addirittura essere latenti per la maggior parte del tempo. Il modo più immediato per avere un'idea dei propri tratti di personalità è fare il MAPP-T, che può offrire preziosi spunti per ulteriori riflessioni. Parlare con uno psicologo è poi il modo migliore per approfondire queste questioni verso lo sviluppo personale.

Si, possono. Le dimensioni/tratti attivi influenzano l'attivazione dei sistemi motivazionali, che in ultimo guidano l'azione. Se siamo evitanti, tale conoscenza diventa facilmente rilevante e ci fa attivare un sistema motivazionale di conseguenza – quello di esplorazione per inibire l'attaccamento, per esempio. Se siamo sia evitanti che ambivalenti, le due informazioni non diventano rilevanti contemporaneamente perché le motivazioni corrispondenti – esplorazione e attaccamento, per esempio – porterebbero ad azioni incompatibili. Tuttavia, due dimensioni possono essere supportate da azioni compatibili – l'evitamento e l'ossessività possono entrambe spingere verso l'esplorazione, per esempio.

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